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mercoledì 26 settembre 2007

Azienda unica del Tpl....questo fantasma!





Dopo sette anni di privatizzazione selvaggia del Trasporto pubblico locale (Tpl) ci si interroga ancora se sia stata un bene o un male per la città di Roma quest'aria di liberismo.
Sicuramente un bene, se la vediamo nell'ottica dell'imprenditore, visto che il rischio di impresa è vicina allo zero in un settore finanziato per il 65% dalle tasse dei contribuenti, in un contesto in cui non si sa se i soldi destinati al Tpl vengano poi usati per altri fini aziendali, dove il costo del lavoro è stato drasticamente abbattuto, dove regna la negligenza di chi dovrebbe garantire al cittadino un servizio pubblico di qualità, mentre quest'ultimo continua a non sapere chi è la Tevere Tpl scarl, come inizia il suo percorso nella città di Roma e quali sono i suoi (troppi) limiti, quelli che penalizzano l'utenza di periferia e i lavoratori.
Pessimo invece è il giudizio di chi vive e lavora grazie ai bus di periferia, di chi vorrebbe il sorriso stampato sul volto dell'utenza, soddisfatta del servizio e convinta sempre più che il mezzo pubblico è la panacea del mal di traffico in questa città, in cui il puzzo dello smog ti rimane nei polmoni per tutta la giornata. E invece sono ancora cui a capire come mai i mezzi sono fermi da tempo immemorabile al deposito, senza scorte che coprano il turno e senza nesuno che si preoccupi di ripararle, come mai alcune aziende usano personale in nero o di bus turistici nel servizio di linea e come mai i controlli latitano. L'Atac è un soggetto fantasma che si preoccupa solo di incassare il denaro proveniente dalla vendita dei biglieti o dalle multe elargite, senza visionare meticolosamente la qualità del servizio pubblico gestito dalla Tevere Tpl.
Atac, se ci sei batti un colpo.......



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