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martedì 29 maggio 2007

ROMA: RDB CUB, BENE IPOTESI RESCISSIONE CONTRATTO A TEVERE TPL SCARL

Carissimi colleghi vi invito a leggere il seguente articolo poichè probabilmente qualcosa si sta muovendo.


15 maggio 2007 - AdnkronosRoma – venerdì, 18 maggio 2007
Roma, 15 mag. - (Adnkronos) - «La Cub Trasporti Rdb esprime apprezzamento per il lavoro svolto dalla Commissione speciale Lavoro del Comune di Roma e condivide l'ipotesi di rescissione anticipata del contratto alla Tevere Tpl Scarl. Il rapporto dell'Atac Spa, presentato ieri in commissione Lavoro, in cui si dichiara che da controlli effettuati in gennaio sono emerse numerose inadempienze della Tevere Tpl Scarl, nonchè diverse altre anomalie, finalmente raccoglie quanto la Cub Trasporti Rdb già tra il 2005 e il 2006 aveva inutilmente segnalato alla stessa Atac Spa». È quanto afferma in un comunicato RdB-Cub. «Il 26 ottobre 2006, in una interrogazione consiliare, la Cub Trasporti RdB aveva nuovamente denunciato e segnalato alla Commissione Speciale Lavoro quanto oggi viene 'scopertò da Atac Spa - proseguono i rappresentanti sindacali - In seguito al nostro incontro avvenuto con la Commissione Lavoro questa si è attivata, arrivando il 26 novembre 2006 a effettuare una ispezione che ha appurato e constatato come le denuncie della Cub Trasporti RdB in materia di sicurezza corrispondevano al vero». «Da qui sono iniziati i lavori congiunti tra Commissione, Atac Spa e Assessorato alla Mobilità - aggiungono - che hanno portato l'Atac, come suo dovere, a svolgere la funzione di controllo e di verifica. Le dichiarazioni rese alla stampa dal direttore generale della Tevere Tpl Scarl, Marco Cialone, che attribuisce il cattivo stato di manutenzione delle vetture alle condizioni delle strade periferiche e alla presenza degli 'zingarì, si commentano da sole». «La Cub Trasporti RdB - concludono - che ha sempre sostenuto la lotta dei lavoratori della Tevere Tpl Scarl nonostante il boicottaggio sia dell'azienda che delle altre Ooss presenti al tavolo delle trattative, rivendica l'indipendenza del proprio intervento sindacale e guarda con scetticismo alle posizioni di chiunque tenti di assumersi la titolarità della rivendicazioni mostrando, come nel caso di Vincenzo Piso, un tardivo interessamento ai problemi dei lavoratori da tempo evidenziati da questa organizzazione sindacale».

sabato 26 maggio 2007

Da RomaOne


Tevere Tpl, autisti ancora in protesta
I mille lavoratori della società che gestisce il 20% del trasporto pubblico su gomma lamentano il trattamento di disparità rispetto ai colleghi Trambus. Piso (An): "Il Comune si dia una mossa"
Un bus molto sporco a stazione Monte Mario
Roma, 18 maggio 2007 - Più lavoro dei colleghi Trambus, meno soldi, niente mense e niente buoni pasto. Poi: zero mezzi di comunicazione di servizio, vetture sporche, scarsa manutenzione e legge 626 spesso disattesa. Ecco i motivi per cui, dopo le agitazioni del 16 aprile e del 4 maggio, ancora una volta protestano gli autisti della Tevere Tpl, società che gestisce 76 linee soprattutto in periferia, cioè il 20% del trasporto pubblico su gomma della Capitale. Il presidio è attualmente in corso a Piazza San Marco. La richiesta è quella di una maggiore attenzione da parte dell'amministrazione capitolina, che con la Tevere ha firmato un contratto di servizio integrativo attraverso Atac."Ci auguriamo che il Campidoglio inizi ad affrontare i problemi che affliggono gli oltre mille lavoratori della Tpl - ha detto il vicepresidente del Consiglio comunale Vincenzo Piso (An) - Problemi che si ripercuotono sui milioni di utenti che ogni anno fruiscono di questo servizio".

giovedì 24 maggio 2007

LETTERA AD UN SINDACO MAI NATO

(il bus fa il bis e l’autista un c..o così)

"Egregio Sig. Sindaco,
Le scrivo questa presente per ringraziarLa del Suo interessamento ai bus di periferia. Il Suo gesto, quello di salire con noi e i nostri passeggeri, è stato veramente nobile, degno di un grande comunicatore, un nuovo Gandhi, che oltre ad inaugurare fiere, mostre e centri commerciali, dimostra quanto sia veramente interessato ai bisogni dei più deboli, quelli che vivono e lavorano in periferia.
Già, perché dopo aver 'ecologizzato' il centro con i nuovissimi bus a metano per la Trambus si è occupato anche delle nostre necessità: quelle dei conducenti della TEVERE S.c. a r.l.
Si è interessato alla nostra struttura societaria, fondata con la cifra irrisoria di € 10.000,00 dove la Sita gestisce il 51%, l’ APM il 40% e il Cotri il 9%. Quest’ultimo è un consorzio di una quindicina di piccole e medie società, incomprensibilmente isolate dalla casa madre, con decine di depositi spesso non a norma, sparsi in tutta Roma che si scambiano linee e personale come si faceva una volta con le figurine: così capita di cambiare società ogni anno o quando il principale decide di fare piazza pulita.
Tornando alla Tevere Scarl, avrei alcune richieste da farLe, come utente e come dipendente: abbiamo bisogno di personale che a terra segua le linee durante tutto l’arco della giornata, poiché l’attuale monitoraggio è inefficiente: si vedono continuamente trenini di bus ogni pochi minuti mentre dalla parte opposta si attende anche più di mezz’ora!
Si è mai chiesto come un cittadino possa informarsi sulle linee gestite dai privati, se non c’è un punto d’informazione per l’utente o un controllo della qualità del servizio e del personale, visto che alcuni lavorano anche oltre 8 ore al giorno poiché assunti con il contratto a tempo determinato e rinnovabile solamente se sei disposto ad essere schiavizzato?
La maledetta gara d’appalto al ribasso che il Comune ha applicato per l’aggiudicazione delle linee, ha dato i suoi frutti: POCHI SOLDI E QUALITA’ SCADENTE.
Il Cotri poi gestisce in SUBAPPALTO (ancora meno soldi alle aziende) molte linee e Le lascio immaginare la situazione delle vetture e del personale: straordinari mai pagati, ferie negate e un continuo MOBBING da far paura.
Per controllare lo stato dei bus basta fare come fa Lei, caro sindaco, cioè utilizzare i mezzi di periferia invece delle scintillanti Auto Blu che noi cittadini paghiamo!
Poi Lei sa, caro Sindaco, che le vetture che guidiamo sono del Comune così come le strade che percorriamo e che se tra qualche anno il mio fisico sarà deteriorato a causa delle buche o dei mezzi privi di sospensioni, io perderò il lavoro? Proprio così, la Tevere Scarl non dà garanzie a chi tra qualche anno non passerà le visite mediche periodiche, poiché non riconosce la malattia professionale e non è obbligata a mantenere il personale nono idoneo.
Ma per capire veramente a chi giova questa LIBERALIZZAZIONE (BERSANI sei dalla parte dei cittadini o delle LOBBY?) basta guardare il salario di un autista della Tevere Scarl: dopo 5 anni di servizio è sempre lo stesso, 1000 € al mese. Poco troppo poco per chi vive tutti i giorni in mezzo al traffico infernale di Roma, per chi ha la responsabilità civile e penale di portare passeggeri e non bestiame o merci, per chi viene a lavorare fuori zona di competenza ( alcuni lavorano anche a 60 Km. da casa) e per chi non ha adeguati buoni pasto con cui alimentarci durante l’arco della giornata lavorativa che Le garantisco essere molto lunga.
E allora grazie Sig. Sindaco, grazie per aver capito che è ora di valorizzare la nostra professione ed equipararla economicamente al dipendente Trambus, che farà si lo stesso lavoro stressante che facciamo noi, ma sorride e torna a casa sereno perché ha un salario degno della categoria degli AUTOFERROTRANVIERI."

PREGASI INVIARE AI SEGUENTI INDIRIZZI

Assessore Comune Roma Mauro Calamante Fax 0657283925
w.veltroni@comune.roma.it
presidente@regione.lazio.it
ld.gabinetto@comune.roma.it

mercoledì 23 maggio 2007

I Casini e le liberalizzazioni

Carissimi colleghi,
vi invito a leggere la lettera scritta dal leader dell'Udc Pierferdinando Casini sulle liberalizzazioni e pubblicata dal Corriere della Sera sabato 19 maggio 2007. Alla fine troverete gli indirizzi email dell'On. Casini e del ministro Linda Lanzillotta, i quali saranno ben lieti di confrontarsi con voi quali conducenti e cittadini della città di Roma.

"Caro direttore,
se c’era una proposta del governo Prodi che ero pronto a sostenere, come ho scritto in una lettera al Corriere lo scorso 19 gennaio, era il disegno di legge del ministro Lanzillotta per la liberalizzazione dei servizi pubblici locali. Quella proposta, purtroppo, non c’è più.
Ritenevo e ritengo che le liberalizzazioni, urgenti e necessarie nell’interesse del cittadino consumatore e delle imprese, dovessero partire proprio dagli enti locali e non dalle riforme di facciata del ministro Bersani. Il monopolio pubblico in settori come l’energia, il gas, i rifiuti, l’elettricità, i trasporti, ma anche l’edilizia e i servizi, è infatti la causa principale delle alte tariffe che gli italiani pagano rispetto a tutti gli altri europei. Il futuro dei nostri giovani e dei consumatori dipende dal coraggio con cui l’intera classe politica affronta questa sfida non più rinviabile. Avevo anche annunciato da parte dell’Udc in Parlamento un atteggiamento di attenzione e di sollecitazione, quale deve essere quello di un’ opposizione seria e costruttiva. Con la stessa sincerità devo registrare che si sono materializzati i timori che avevo espresso, cioè che il provvedimento naufragasse contro lo scoglio massimalista o si riducesse ad un compromesso al ribasso.
Le proposte di modifica presentate dalla maggioranza al Senato svuotano lo spirito e vanificano lo scopo delle liberalizzazioni proposte dalla Lanzillotta. Il ministro aveva immaginato un sistema esclusivo di gare pubbliche per l’affidamento dei servizi e la separazione tra reti e gestione, introducendo una vera concorrenza con l’obiettivo di tariffe più basse e una qualità dei servizi più alta. Una scelta netta verso il mercato, in linea con ciò che accade in tutta Europa. Avevo avanzato anche qualche proposta di ulteriore miglioramento, come forma di incentivazione agli enti locali che dismettano le loro partecipazioni nelle società pubbliche, perdendone il controllo, o la limitazione dei diritti delle azioni possedute dagli enti locali nella scelta degli organi di governo delle società. Ma la deriva massimalista al Senato rende impossibile qualsiasi miglioramento, mentre le proposte dei partiti della sinistra radicale, accolte dall’intera maggioranza, dimostrano ancora una volta come il governo sia del tutto incapace di contrastare i veti ideologici e il freno alle riforme di chi vuole bloccare l’innovazione e ammodernamento del Paese.
Invece di liberalizzare, con la nuova proposta si rischia addirittura di riportare nell’ambito pubblico quei pochi servizi che se ne sono emancipati. Visioni contrastanti e tra loro inconciliabili all’interno della centro-sinistra su quale modello economico l’Italia debba sposare-liberale o statalista- hanno prodotto un risultato aberrante e molto insidioso. Più che il passo indietro, mi preoccupa la scelta di non scegliere, che fa precipitare il settore dei servizi pubblici locali (il terzo in ordine di grandezza nell’economia italiana) in una totale confusione. Nel momento in cui il governo avrebbe dovuto assumersi delle responsabilità, ha deciso invece di scaricarle sugli amministratori locali. Non solo non ha liberalizzato, non solo non ha affrontato il tema del conflitto di interessi tra Comuni gestori e Comuni regolatori, ma ha preferito uno scenario da Far West nel quale ogni Comune potrà adottare a sua discrezione e per le sue convenienze sistemi di libero mercato o la esclusiva gestione pubblica, cioè le gare o l’affidamento diretto. E dire che il recente caso Telecom avrebbe dovuto insegnare che l’incertezza delle regole non favorisce certo i consumatori.
Io credo che la politica abbia il dovere di entrare nel merito e nella sostanza delle questioni che incidono sulla vita dei cittadini, e di compiere le scelte di cui il paese ha bisogno. E’ esattamente quello che non ha fatto finora il governo Prodi. E l’opposizione ha il dovere di collaborare finché è possibile, ma anche di non accettare compromessi se contraddicono l’interesse dei cittadini e se sono il frutto di inaccettabili ricatti ideologici. Mi auguro che il ministro Lanzillotta e la componente liberale e riformista della maggioranza, se è ancora in grado di farsi ascoltare, pongano agli alleati il problema di considerare finalmente il problema dei consumatori e delle imprese, e non quello delle oligarchie locali. In quel caso, saremo pronti a fare la nostra parte."

mailto:casini_p@camera.it
segr.lanzillotta@libero.it

mercoledì 16 maggio 2007

SCIOPERO FAISA IL 18/05/2007

Azione Indipendente aderisce allo sciopero indetto dalla Faisa per il giorno 18/05/2006 e partecipa in massa alla manifestazione di P.zza Venezia, ricordando però che IL MOVIMENTO HA LO SCOPO DI TUTELARE TUTTI I LAVORATORI DELLA TEVERE SCARL ( SITA-APM-COTRI) E QUINDI PRETENDE DI ESSERE ASCOLTATO QUALORA CI FOSSE UNO SPIRAGLIO DI TRATTATIVA CON IL COMUNE poichè, a poco più di dieci giorni dalla raccolta firme sull'importantissima petizione che trovate nel blog, abbiamo raggiunto quota 200.
Partecipiamo quindi a P.zza Venezia, partendo alle ore 09:30 da P.le Agricoltura.

Azione Indipendente è comunque un movimento libero da qualsiasi colore politico o sigla sindacale ma animato da un unico obiettivo:

MIGLIORARE LA CONDIZIONE DEGLI AUTOFERROTRANVIERI DI TUTTO IL SETTORE PRIVATO

sabato 12 maggio 2007

6 GIUGNO 2007 NUOVO INCONTRO

DIPENDENTI DELLA TEVERE s.c.a.r.l.


A causa delle gravi e ripetute vessazioni nei confronti dei lavoratori che durano da ormai 5 anni, abbiamo deciso di unirci in gruppo per favorire le nostre condizioni economico-sociali.
Vogliamo dire BASTA AI TRASFERIMENTI DI LINEE E DIPENDENTI CHE AVVENGONO OGNI ANNO, BASTA AI CONTRATTI A TERMINE, BASTA A QUESTI TURNI MASSACRANTI DI 8 ORE AI QUALI VENIAMO COSTRETTI, BASTA AI SPEZZATI DI 12 ORE NON RETRIBUITI, BASTA AL QUOTIDIANO MOBBING, ALLE FERIE NEGATE E MAI PROGRAMMATE E AL MISERO STIPENDIO DI 1000 EURO AL QUALE CI COSTRINGONO.

E’ ORA DI RIBELLARCI

Mercoledì 6 giugno 2007 a P.le Agricoltura, ore 13:30, si farà il punto sulla petizione che Azione Indipendente sta portando avanti con caparbietà, cercheremo di far intervenire i segretari delle OO.SS. e ci saranno altre novità.

In tutta Europa si manifesta contro la liberalizzazione selvaggia, siamo vigili, presenti e in tanti e non facciamo del nostro lavoro merce da spazzatura:

UNITI SI VINCE SEMPRE

lunedì 7 maggio 2007

PETIZIONE

Il 9 maggio 2007 alle ore 13:30 presso i capolinea di P.le Agricoltura (zona EUR), Azione Indipendente (movimento autonomo conducenti Tevere scarl) inizierà una raccolta firme che toccherà nei prossimi mesi tutti i capolinea dell’azienda (composta per il 51% dalla Tevere tpl, 40% APM, 9% Co.Tr.I., per un totale di 19 aziende).
Si chiederà alla Regione, al Comune, ai sindacati dei firmatari e all’azienda, alcune norme che:

-) garantiscano il sussidio per il disagio giovanile, così come stanziato per ATAC, METRO, TRAMBUS e COTRAL il 20/02/2007;
-) istituiscano un contratto integrativo aziendale;
-) riducano l’orario di lavoro a 37 ore settimanali (come per tutte le altre aziende del Tpl della capitale) ed eliminino i turni a nastro;
-) stanzino buoni pasto adeguati alle nostre esigenze;
-) eleggano un RSU che sia dipendente aziendale;
-) obblighino la Tevere scarl a mantenere in organico il personale non idoneo alle future visite mediche (per non trovarci disoccupati tra qualche anno);
-) creino una banca dati accessibile da tutti i depositi, nella quale i dipendenti possano richiedere ferie o cambi turni e avere risposte in tempo reale, così come succede già nel TPL francese;
-) nella prossima gara d’appalto prevedano, quale livello di selezione del contraente, quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa e non del prezzo più basso, poiché quest’ultimo danneggia la qualità del servizio pubblico, la sicurezza degli utenti e quella del personale, come consigliato dalla relazione della Corte dei Conti del febbraio 2003 cap. 6.4.;
-) rispettino il regolamento CEE del TPL 1191/69 “è opportuno accettare che, nei costi di un operatore, sia compreso un congruo profitto.” (anziché 2 € a Km. vettura, sufficienti a malapena a pagare il gasolio, considerando che consumano circa un litro per Km.).

Ricordiamo i firmatari che Azione Indipendente non è e non sarà appoggiata da nessuna sigla sindacale e sarà tanto più forte quanto il sostegno e la solidarietà che sapremo dimostrare; per cui inviate i vostri commenti anche agli indirizzi del nostro Sindaco e del Presidente della Regione.

dilloamarrazzo@regione.lazio.it
presidente@regione.lazio.it
w.veltroni@comune.roma.it
ld.gabinetto@comune.roma.it